Il vaginismo è una condizione caratterizzata da spasmi involontari dei muscoli del pavimento pelvico che circondano la vagina, che rendono difficile o impossibile l'introduzione in vagina di qualsiasi corpo estraneo (assorbente interno, dita, speculum, pene). A questo spasmo muscolare si associa una fobia più o meno intensa della penetrazione. Si stima che il vaginismo interessi l’1-2% circa delle donne dopo la pubertà.

Tipi di Vaginismo e cause

In base alla causa e ai tempi di insorgenza il vaginismo può essere suddiviso in:

Vaginismo Primario
Il Vaginismo è definito primario quando una donna non è mai stata in grado di avere rapporti sessuali penetrativi o introdurre corpi estranei in vagina senza dolore a causa degli spasmi del muscolo elevatore dell’ano. Non appena cessa il tentativo di penetrazione vaginale i muscoli si rilassano e il dolore scompare. Questo tipo di vaginismo è associato ad una componente fobica ed è classificato come vaginismo vero e proprio. Nella maggior parte dei casi, le cause sono psicologiche: educazione repressiva, fobia del coito, della gravidanza o del parto, traumi da abusi sessuali o interventi medici traumatici (per esempio la separazione manuale delle sinechie). Solo nell'1% dei casi il vaginismo primario ha cause fisiologiche quali: un imene fibroso e rigido, che costituisce un reale ostacolo meccanico, l’agenesia vaginale mülleriana, gli esiti cicatriziali di traumi genitali accidentali o provocati (infibulazioni per esempio).

Vaginismo Secondario
Il vaginismo è definito secondario quando si sviluppa dopo un periodo di rapporti sessuali senza dolore. Questo vaginismo viene attualmente classificato come “dispareunia con ipertono muscolare associato”. In questo caso il muscolo costantemente contratto causa ripetute microabrasioni della mucosa genitale, per via della secchezza vaginale e dell’entrata vaginale “ristretta”. Queste microlesioni del vestibolo vulvare possono dare origine ad una condizione chiamata vulvodinia localizzata (o vestibolodinia), ossia uno stato di infiammazione cronica della mucosa dell’introito vaginale caratterizzata da bruciore e rossore che persiste indipendentemente dai tentativi di penetrazione. Il vaginismo secondario può essere causato da fattori biologici (infezioni urinarie, vulvodinia, endometriosi, lichen, dolore post parto), eventi traumatici fisici o psichici, interventi chirurgici, menopausa (per via della diminuzione di etrogeni con conseguente atrofia genitale e restringimento dell'introito vaginale).

In base alla gravità il vaginismo può essere suddiviso in 4 gradi:

I GRADO: Spasmo dell’elevatore dell’ano, che scompare con la rassicurazione.
II GRADO: Spasmo dell’elevatore, che persiste durante la visita ginecologica.
III GRADO: Spasmo dell’elevatore e sollevamento delle natiche al tentativo di visita.
IV GRADO: Spasmo dell’elevatore, inarcamento dorsale, adduzione delle cosce, difesa e retrazione.
XO: la paziente rifiuta totalmente la visita.

Nel primo e nel secondo grado la penetrazione è possibile, ma dolorosa. Nel terzo e quarto grado è impossibile e l'entrata vaginale viene percepita anche dal partner come un “muro”.

Sintomi del Vaginismo

I sintomi tipici del vaginismo sono caratterizzati da paura della penetrazione e ipertono muscolare. Su queste due basi chi soffre di vaginismo presenterà:

  • dolore alla penetrazione o impossibilità di penetrazione,
  • difficoltà a inserire tamponi o a sottoporsi a esami ginecologici,
  • spasmi muscolari involontari del pavimento pelvico
  • paura e angoscia della penetrazione e del rapporto.

Il dolore che accompagna il vaginismo alimenta un circolo vizioso di paura anticipatoria del dolore, che provoca ulteriore contrazione muscolare e altro dolore.
Durante il tentativo di penetrazione o la visita ginecologica la donna affetta da vaginismo presenta una serie di manifestazioni di disagio facilmente osservabili:

  • bocca serrata e occhi spalancati
  • contrazione cervicale
  • contrazione lombare
  • chiusura delle cosce
  • copertura dei genitali con le mani
  • contrazione dei muscoli pelvici
  • sudorazione algida
  • tachicardia
  • tachipnea
  • brividi
  • affanno
  • paura fino al panico e allo svenimento (in base alla gravità del vaginismo), talvolta anche solo al pensiero del rapporto poiché il picco di adrenalina scatena la reazione neurovegetativa.

Questa condizione a lungo andare porta ad una progressiva perdita del desiderio, della capacità di eccitarsi e all’evitamento dell’intimità erotica. Anche il partner, in reazione a queste difficoltà, può accusare a sua volta un deficit erettivo di mantenimento, eiaculazione precoce, riduzione del desiderio. Talvolta le difficoltà erettive del partner sono indipendenti dal vaginismo e non è raro che i due partner affetti da queste difficoltà si scelgano appositamente. Il 5-7% dei casi di sterilità è dovuto proprio all’impossibilità della coppia di avere rapporti completi.

Diagnosi del Vaginismo

La diagnosi di vaginismo viene generalmente fatta dal ginecologo tramite l’anamnesi completa (che preveda un’attenzione particolare all’atteggiamento di allarme e di difesa generale della Paziente), la visita ginecologica (con particolare attenzione alla contrazione autoprotettiva del muscolo elevatore), l’esclusione di infezioni o altre patologie che possano giustificare il dolore genitale (lichen sclerosus, vulvodinia, ipertono del pavimento pelvico, infezioni genitali, neuropatia pelvica) e la valutazione dei sintomi e della storia sessuale (con particolare attenzione a traumi ed abusi).
In base alla paura della penetrazione si possono distinguere 3 gravità di vaginismo: lieve, moderato e grave. In base allo spasmo della muscolatura pelvica si posso distinguere 4 gradi di vaginismo: nel I e II grado lo spasmo è moderato e la penetrazione è possibile, ma dolorosa (dispareunia); nel vaginismo di III e IV grado la penetrazione è impossibile e dolorosissima.

Trattamenti per il Vaginismo

Il vaginismo è una condizione assolutamente risolvibile anche nei casi più gravi. L’approccio terapeutico multidisciplinare che tratti contemporaneamente sia la componente fobica, che quella muscolare e le implicazioni psicologiche individuali e di coppia, è fondamentale per il successo terapeutico. Questo approccio multidisplinare comprende:

Terapia Fisica

  • Esercizi di visualizzazione, di respirazione diaframmatica e di training autogeno: è la prima attività che viene fatta in quanto non prevede un contatto coi genitali ed è facilmente accettata dalla paziente.
  • Esercizi di Kegel Reverse: esercizi per rilassare i muscoli del pavimento pelvico.
  • Dilatori Vaginali: l'uso di dilatori di dimensioni crescenti aiuta ad elasticizzare l’introito vaginale e ad allentare la morsa contratturale. L’utilizzo di dilatatori deve essere l’ultima fase dell’approccio terapeutico.

Terapia psicologica

Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): aiuta a gestire ansie e paure legate al rapporto sessuale. La consulenza individuale o di coppia può aiutare a gestire gli aspetti emotivi del vaginismo.

Terapia Sessuale: un sessuologo è fondamentale per far comprendere meglio l'anatomia e la fisiologia di una zona che è stata rimossa psicologicamente dalla paziente. La conoscenza di questa zona può ridurre l'ansia e migliorare l'esperienza sessuale. Affrontare le preoccupazioni sessuali in coppia può migliorare la comunicazione e il rapporto intimo risolvendo anche i possibili problemi del partner maschile.

Terapia Medica

In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per rilassare la muscolatura e ridurre l’ansia.

Nella fase in cui si passa ai primi approcci sessuali col partner sono fondamentali il rilassamento, l'eccitazione (che favorisce la dilatazione e la lubrificazione spontanea) e l'uso di lubrificanti.

La terapia chirurgica non solo non è consigliabile in quanto demolitiva, ma è addirittura dannosa in quanto non insegna alla donna a controllare la sua muscolatura e può provocare ulteriore trauma psicologico.

Anche se il problema iniziale viene curato o alleviato, lo spasmo può persistere a causa di un meccanismo noto come “memoria del dolore” per il quale la donna continua a provare difficoltà alla penetrazione. Per questo parlare apertamente con un professionista è fondamentale per ottenere una diagnosi tempestiva ed il trattamento appropriato. La diagnosi tempestiva è fondamentale per impedire l’ingravescenza del problema. Prenota direttamente online un consulto con i nostri specialisti, cliccando qui.