La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS, Polycystic Ovary Syndrome) è una condizione ormonale che interessa molte donne in età fertile. Si caratterizza per la presenza di numerose piccole cisti nelle ovaie, a cui fanno seguito implicazioni che vanno ben oltre l’aspetto ovarico, come l’iperandrogenismo (aumento degli ormoni sessuali maschili), l’anovulazione (l’assenza di ovulazione) e l’alterazione metabolica (obesità e insulinoresistenza). Le cause precise della PCOS non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che fattori genetici e ambientali possano contribuire allo sviluppo della sindrome.

Cos’è la PCOS

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS, Polycystic Ovary Syndrome) è una condizione femminile piuttosto comune nelle donne fertili, caratterizzata dalla presenza di numerose piccole cisti ovariche, iperandrogenismo e anovulazione.

È bene però distinguere tra PCO (policistosi ovarica, che indica semplicemente la presenza di cisti ovariche senza sviluppo di sintomatologia) e PCOS (sindrome dell'ovaio policistico, caratterizzata dalla manifestazione di sintomi). Secondo il National Institute of Health (NIH) di Rotterdam la PCO coinvolge una donna su 4, mentre la PCOS il 6-10% della popolazione femminile.

I sintomi

Lo squilibrio ormonale che si verifica nella PCOS porta a una serie di sintomi, alcuni dei quali possono essere debilitanti. Tra i più comuni vi è l’anovulazione, che può provocare mestruazioni irregolari caratterizzate da cicli molto lunghi e/o amenorrea (assenza di mestruazioni). Questa disfunzione nell'ovulazione può compromettere la fertilità.

Un altro sintomo comune della PCOS è l’iperandrogenismo caratterizzato da ipertricosi (aumento della quantità di peli in zone dove la donna normalmente ne ha pochi), irsutismo (presenza di peli in zone dove normalmente la donna ne è priva, come schiena, pancia e volto), seborrea (eccesso di sebo), acne e perdita di capelli.

A livello metabolico, la PCOS è spesso associata a un aumento del rischio di sviluppare diabete di tipo 2, poiché molte donne con questa sindrome presentano una resistenza all'insulina. Ciò porta le donne con PCOS ad un incrementato rischio di sviluppare problemi cardiovascolari, come ipertensione e ipercolesterolemia.

Le donne con PCOS possono accusare dolore pelvico causato da diversi fattori legati alla condizione. Se per esempio una cisti cresce o si ingrossa, può causare dolore, sensazione di pesantezza o gonfiore nell'area pelvica. In alcuni casi la cisti può rompersi provocando un dolore acuto e improvviso. Poiché l'assenza di ovulazione impedisce la completa maturazione del follicolo, questo può rimanere bloccato nelle ovaie allo stadio maturativo pre-antrale o antrale precoce causando infiammazione e dolore. Sebbene l'endometriosi non sia direttamente causata dalla PCOS, le due condizioni possono coesistere e aumentare la gravità del dolore pelvico. Inoltre, lo squilibrio ormonale può influire sulla muscolatura e sui legamenti della zona pelvica, causando tensione e dolore.

La PCOS è associata a una leggera infiammazione cronica sistemica. I processi infiammatori coinvolgono l'ovulazione e la dinamica follicolare ovarica, oltre ad aumentare il rischio di infertilità, di patologie cardiovascolari, di effetti psicologici nonché di patologie oncologiche (carcinoma endometriale e mammario).

Oltre agli aspetti fisici, la PCOS può avere un impatto significativo sul benessere psicologico. Le difficoltà legate all'aspetto fisico, come l'irsutismo e l'acne, possono influire sull'autostima e sulla qualità della vita. Inoltre, la difficoltà di concepimento può portare a frustrazione e ansia. Le donne con PCOS sono anche più vulnerabili a disturbi come la depressione e l'ansia, a causa degli squilibri ormonali e degli effetti psicologici associati alla sindrome.

Le cause

Le cause della PCOS sono ancora sconosciute, ma si ipotizza che alla base vi sia una combinazione di fattori genetici, epigenetici, ambientali ed un’esposizione intrauterina ad alti livelli di androgeni. Tra le concause ambientali sembrano avere un ruolo rilevante l’alimentazione, l’attività fisica, il tabagismo e lo stress.

L’alimentazione in particolare pare avere un ruolo determinante. Il 60-80% delle donne con PCOS, infatti, presenta alterazioni metaboliche quali l'obesità, il diabete, la dislipidemia e l'insulino-resistenza. Recenti scoperte hanno rivelato che il tessuto adiposo viscerale è legato alla presenza di uno stato di infiammazione cronica in quanto provoca un incremento di produzione di citochine infiammatorie.

La diagnosi

È sempre bene sospettare una PCOS davanti ad uno di questi sintomi: iperandrogenismo (irsutismo, voce bassa, seborrea, acne), assenza ripetuta di ovulazioni e/o presenza di numerose piccole cisti ovariche. Una volta escluse patologie che potrebbero provocare tali disturbi (per esempio la sindrome adrenogenitale, i tumori androgeno-secernenti, l’iperprolattinemia, le alterazioni della funzione tiroidea, la sindrome di Cushing, l’acromegalia), la diagnosi di PCOS viene posta dal ginecologo o dall'endocrinologo attraverso la valutazione dei sintomi clinici, dei livelli ormonali nel sangue e dell'ecografia delle ovaie.

In base ai risultati ottenuti con questi strumenti valutativi le pazienti si possono distinguere in 4 fenotipi:

  1. fenotipo A o completo: presenza di tutti i criteri diagnostici (anovulazione cronica, iperandrogenismo ed ovaie policistiche)
  2. fenotipo B o classico: presenza di anovulazione cronica e iperandrogenismo, in assenza di cisti ovariche;
  3. fenotipo C o ovulatorio: iperandrogenismo e cisti ovariche, in presenza di cicli mestruali ovulatori;
  4. fenotipo D o normoandrogenico: cisti ovariche e anovulazione, in assenza di iperandrogenismo.

Purtroppo, diversi ginecologi o endocrinologi non conoscono in maniera approfondita la PCOS e spesso la paziente è costretta a numerose visite e terapie inutili prima di ottenere una diagnosi corretta.

La terapia

Ad oggi non esiste una cura definitiva per la PCOS e i trattamenti disponibili hanno unicamente lo scopo di alleviare i sintomi.

La terapia va sempre personalizzata e gestita in equipe con endocrinologo, nutrizionista e ginecologo che a seconda della diagnosi fenotipica della paziente sceglieranno la strategia terapeutica più idonea.

I farmaci ormonali come la pillola estro-progestinica possono regolarizzare il ciclo mestruale. Gli antiandrogeni possono ridurre l'eccesso di peli e acne.

Sebbene la metformina, un farmaco utilizzato per trattare il diabete, possa aiutare a migliorare la sensibilità all'insulina e a gestire i livelli di zucchero nel sangue, numerosi studi hanno ampiamente documentato che una dieta ipocalorica risulta benefica per le donne affette da PCOS. La riduzione della massa grassa con mantenimento di quella magra rappresenta una vera e propria svolta terapeutica attuale per queste pazienti, che non dovrebbero fare una dieta una tantum, ma applicare un regime alimentare definitivo, formulato in base alle preferenze e ai gusti soggettivi per facilitarne l’adozione protratta.

Gli inositoli (in particolare myo-inositolo e D-chiro-inositolo) riducono l’assorbimento cellulare di glucosio e la sintesi di glicogeno. L’integrazione orale con inositoli inoltre è fondamentale per ottimizzare la funzionalità riproduttiva nelle donne che desiderano una gravidanza, poiché stimolano l’ovulazione e riducono le complicanze gravidiche.

L’associazione di inositolo e acido α-lipoico incrementa la funzionalità ovarica e la fertilità.

Le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della quercetina hanno mostrato effetti benefici sulla morfologia ovarica, sulla riduzione dei livelli di testosterone e dell’ormone luteinizzante (LH) nonché sulla riduzione della resistenza all'insulina.

Un aspetto importante della gestione della PCOS è l’adozione di una regolare attività fisica, che può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare diabete e migliorare la gestione del peso. Inoltre, praticare attività fisica regolare può migliorare l'umore e ridurre i sintomi legati all'ansia e alla depressione.

La cannabis può contribuire a ridurre il dolore pelvico e l’infiammazione sistemica.

L’eliminazione del tabagismo e dello stress rappresentano ulteriori fattori su cui agire a scopo terapeutico.

In sintesi, la sindrome dell'ovaio micropolicistico è una condizione complessa che colpisce molte donne, con effetti che vanno oltre gli aspetti fisici e influenzano anche la salute psicologica. Nonostante la mancanza di una cura definitiva, con una diagnosi tempestiva e una gestione adeguata dei sintomi, le donne con PCOS possono condurre una vita sana e soddisfacente.