La fascite plantare è una patologia infiammatoria della fascia plantare, una fascia di tessuto connettivo spessa e fibrosa che si estende dal tallone fino alle dita del piede. Questa struttura, chiamata anche aponeurosi plantare, ha il compito di sostenere l'arco plantare e assorbire le forze generate durante la camminata o la corsa. La sua funzione è cruciale per mantenere la stabilità del piede e per garantire una corretta distribuzione del peso corporeo durante il movimento.
Le cause della fascite plantare
Una delle cause principali è il sovraccarico biomeccanico: attività come camminare o correre su superfici dure, soprattutto per lunghi periodi, esercitano una pressione intensa sulla fascia, creando tensioni e microlesioni. Anche il sovrappeso o l'obesità sono fattori di rischio, poiché aumentano il carico che grava sulla fascia, costringendola a sostenere uno sforzo eccessivo durante ogni passo.
Alterazioni anatomiche del piede, come il piede cavo (un arco plantare troppo alto) o il piede piatto (arco plantare assente o ridotto), contribuiscono a distribuire in modo scorretto il peso sul piede. Queste alterazioni generano tensioni non uniformi sulla fascia, rendendola più suscettibile a infiammazioni. Anche l'uso di calzature inadeguate gioca un ruolo importante: scarpe senza supporto sufficiente per l'arco plantare, come quelle molto piatte o prive di ammortizzazione, non sostengono la fascia plantare nel modo corretto, portando a un eccessivo stress sul tallone e sull'arco.
Infine, la rigidità muscolare, soprattutto nei muscoli del polpaccio e della catena posteriore della gamba, aumenta la tensione sulla fascia plantare. Quando questi muscoli sono rigidi o poco flessibili, trasmettono maggior carico alla fascia durante il movimento, causando una tensione continua che può portare a infiammazioni e dolore persistente. Tutti questi fattori, singolarmente o in combinazione, possono contribuire allo sviluppo della fascite plantare.
I sintomi
Il sintomo più comune della fascite plantare è un dolore acuto e localizzato sotto il tallone, spesso descritto dai nostri pazienti come una "puntura" o una sensazione di bruciore. Questo dolore è particolarmente intenso al mattino, appena ci si alza dal letto, o dopo lunghi periodi di inattività. Questa caratteristica è dovuta al fatto che, durante il riposo, la fascia plantare tende a contrarsi; quando si fa il primo passo, la fascia viene improvvisamente allungata, causando un dolore intenso.
Durante la giornata, il dolore può attenuarsi man mano che la fascia si riscalda e si adatta al movimento, ma può riapparire dopo sforzi prolungati o alla fine della giornata, soprattutto se si è stati in piedi o si è camminato molto. In alcuni casi, il dolore può irradiarsi verso l'arco del piede o verso l'esterno del tallone, dove i tessuti circostanti possono risentire dell'infiammazione e della tensione.
Un altro sintomo frequente è una sensazione di tensione o rigidità nel piede, specialmente nell'area dell'arco plantare e dei muscoli del polpaccio. Questa rigidità può essere presente al mattino e diminuisce, generalmente, con il movimento. In casi di fascite plantare cronica, il dolore può persistere anche durante il riposo, indicando un’infiammazione più grave o un danno prolungato alla fascia plantare.
Trattamenti per la fascite plantare
Il trattamento della fascite plantare combina diversi approcci per ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e prevenire recidive. Gli interventi possono essere suddivisi tra trattamenti conservativi, che rappresentano il primo passo terapeutico, e quelli più avanzati o invasivi, utilizzati nei casi più ostici.
I trattamenti conservativi iniziano con il riposo e la limitazione di attività che sovraccaricano la fascia plantare, come la corsa o le lunghe camminate. Si possono utilizzare sia farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) che creme e gel topici a base di CBD per gestire il dolore e l'infiammazione. Un altro metodo efficace è l'applicazione di ghiaccio sull'area dolente, in particolare alla fine della giornata o dopo l'attività fisica, per ridurre l'infiammazione locale.
Gli esercizi di stretching e rafforzamento sono essenziali per migliorare la flessibilità della fascia plantare e dei muscoli del polpaccio. Movimenti di allungamento della fascia plantare e dei tendini del polpaccio aiutano a ridurre la tensione e migliorano l’elasticità del tessuto, mentre gli esercizi di rafforzamento aumentano la resistenza della fascia e la capacità di assorbire il carico.
L'uso di plantari ortopedici o solette può essere molto utile, in quanto aiutano a distribuire il peso in modo uniforme e riducono lo stress sul tallone e sulla fascia plantare. Questi supporti personalizzati possono essere particolarmente utili nei casi di piede cavo o piatto. Anche l’utilizzo di calzature adeguate è fondamentale: scarpe con un buon supporto per l'arco e ammortizzazione al tallone sono raccomandate per ridurre l'impatto e migliorare la postura del piede.
Quando i trattamenti conservativi non risultano efficaci, esistono opzioni più avanzate, come le infiltrazioni di corticosteroidi, che possono ridurre l'infiammazione ma vanno utilizzate con cautela per evitare danni ai tessuti. Un'altra opzione è la terapia con onde d’urto extracorporee (ESWT), che stimola la guarigione attraverso impulsi sonori ad alta intensità, migliorando il flusso sanguigno e accelerando la riparazione dei tessuti.
Nei casi cronici, si può ricorrere a trattamenti chirurgici, che rappresentano l’ultima risorsa. Una procedura comune è la fasciotomia plantare, che prevede il rilascio parziale della fascia plantare per alleviare la tensione. Tuttavia, questo intervento è riservato ai casi più gravi e può richiedere tempi di recupero più lunghi.
Curare fascite plantare al Centro Clinn di Milano
Se sospetti di avere una fascite plantare, ti consigliamo di rivolgerti al nostro Centro Medico per valutare la situazione e indirizzarti verso l’approccio terapeutico più adatto.
Il professionista di riferimento è il fisiatra, che si occupa di riabilitazione e può sviluppare un piano di trattamenti conservativi, come esercizi specifici, utilizzo di plantari e terapie fisiche, per ridurre il dolore e migliorare la funzione del piede. In parallelo, il fisioterapista può aiutarti con un programma di esercizi di stretching e rafforzamento della fascia plantare e dei muscoli del polpaccio, oltre a trattamenti manuali, come il massaggio della fascia plantare e la mobilizzazione delle articolazioni del piede, per ridurre la tensione e favorire la guarigione. I nostri fisioterapisti utilizzano creme e gel professionali a base di CBD per lenire l'infiammazione: questo metodo permette al principio attivo di penetrare direttamente nella zona infiammata, agendo in modo mirato sull'infiammazione e sul dolore.
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