Si parla sempre più spesso di ansia sociale, nota anche come “disturbo d'ansia sociale” o fobia sociale: ma di cosa si tratta esattamente? È un disturbo psicologico caratterizzato da una paura intensa e persistente di essere giudicati negativamente dagli altri in situazioni sociali o di prestazione.
Le persone affette da ansia sociale spesso temono di apparire ansiose, deboli, stupide, noiose o meno competenti agli occhi degli altri. Di conseguenza, possono evitare situazioni sociali in cui si sentono esposti al giudizio altrui o le affrontano con grande stress e disagio.
Questa paura eccessiva non è semplicemente timidezza. È più intensa, diremmo anche debilitante, e può interferire significativamente con le relazioni interpersonali, il lavoro e le attività quotidiane. L'ansia sociale è spesso accompagnata da sintomi fisici come rossore, tremori, nausea, palpitazioni, iperidrosi e difficoltà a parlare.
Non solo colpa dei social
Sebbene non sia un disturbo moderno, l’ansia sociale sembra trovare un terreno particolarmente fertile nel nostro tempo a causa di diversi fattori intrinseci alle società contemporanee. La pervasività dei social media, ad esempio, spinge molti ad una costante riflessione su come vengono percepiti online, dove le vite ideali e curate degli altri possono innescare sentimenti di inadeguatezza e ansia. Inoltre, l'enfasi sul successo individuale e la competizione aumenta la pressione di mantenere un certo status o immagine, alimentando le preoccupazioni legate al giudizio altrui.
Lo stile di vita moderno può anche contribuire a un senso di isolamento e solitudine, nonostante la costante connettività digitale. La crescente consapevolezza e comprensione dei disturbi mentali hanno migliorato la capacità di riconoscere e diagnosticare l'ansia sociale, che in passato poteva essere semplicemente interpretata come timidezza o eccentricità.
Il ruolo della vergogna
La vergogna gioca un ruolo centrale nel disturbo d'ansia sociale. È un'emozione profondamente radicata che spesso emerge quando le persone si sentono esposte agli occhi altrui e temono di essere giudicate inadeguate, inferiori o fallimentari. Nel contesto dell'ansia sociale, la vergogna può essere scatenata dalla percezione di non rispondere agli standard sociali o di non comportarsi in modo accettabile.
Quando una persona con disturbo d'ansia sociale si trova in una situazione in cui teme il giudizio altrui, l'anticipazione o l'esperienza effettiva di un giudizio negativo può innescare sentimenti di vergogna. Questo, a sua volta, può portare a una serie di comportamenti evitativi o di sicurezza, come evitare il contatto visivo, limitare le interazioni sociali o evitare completamente certe situazioni. Tali comportamenti sono spesso adottati nel tentativo di proteggersi dal rischio di ulteriore vergogna, ma paradossalmente possono rinforzare il ciclo dell'ansia sociale, limitando le opportunità dell'individuo di sperimentare interazioni positive che potrebbero mitigare il disturbo.
Tutto ciò può influenzare negativamente l'autostima, facendo sentire la persona intrinsecamente difettosa o non all'altezza, portando a un circolo vizioso in cui il timore della vergogna promuove ulteriori sintomi d'ansia, che a loro volta aumentano la probabilità di comportamenti o pensieri che rafforzano la vergogna stessa.
La cura psicologica
Il trattamento per l'ansia sociale si basa principalmente su interventi terapeutici mirati a modificare i pensieri, i comportamenti e le reazioni emotive associate al disturbo. Due delle terapie più efficaci sono la Terapia Cognitivo-Comportamentale e la Terapia di Accettazione e Impegno.
Terapia Cognitivo-Comportamentale. Questa è la forma di terapia più comunemente raccomandata per l'ansia sociale e ha un'ampia base di evidenze che ne supporta l'efficacia. Lavora su due fronti principali, come è facile intuire dal nome:
- Livello cognitivo: aiuta a identificare e sfidare i pensieri distorti o negativi che contribuiscono all'ansia sociale, come il timore eccessivo del giudizio altrui o l'idealizzazione delle aspettative sociali.
- Livello comportamentale: introduce gradualmente il paziente a situazioni temute in un modo controllato e graduale (desensibilizzazione sistematica) e insegna strategie di coping per gestire l'ansia in situazioni sociali reali.
Terapia di Accettazione e Impegno
L'ACT è un approccio che incoraggia le persone ad accettare i loro pensieri e sentimenti anziché lottare contro di essi. L'obiettivo è aumentare la flessibilità psicologica, permettendo agli individui di comportarsi in modo coerente con i propri valori anche in presenza di ansia sociale. Ciò include:
Altre opzioni terapeutiche
Terapie di gruppo: queste possono essere particolarmente utili per l'ansia sociale, poiché permettono di esercitare le abilità relazionali e di confrontarsi con le esperienze altrui in un ambiente sicuro e strutturato.
Tecniche di rilassamento: strategie come la respirazione profonda, la meditazione o il training autogeno possono aiutare a gestire i sintomi fisici dell'ansia.
Spesso, un approccio combinato che utilizza elementi di diverse terapie può essere il più efficace, adattato alle esigenze specifiche dell'individuo. È importante consultare uno psicoterapeuta per ottenere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato: clicca qui per saperne di più.